Difendi le backdoor
Hai chiuso la porta? E le backdoor?
Dalla notte dei tempi, la porta ha una valenza simbolica profonda. Così profonda, da essere parte della struttura mentale dell’immaginario collettivo. Ed evocare l’idea di confine come uno spazio delimitato da difendere.
Esistono porte e porte. C’è la porta fisica, robusta e blindata per l’esterno. C’è quella da interno, raffinata e intarsiata nel legno. C’è la porta digitale, logica ed elettronica usata nell’ambito network. E poi c’è la backdoor: porta di servizio per l’accesso ai sistemi informatici.
La backdoor è utilizzata come accesso digitale di comunicazione per l’apertura di software e programmi informatici. E consente ai tecnici di intervenire in modalità remota per lavori di manutenzione sul sistema informatico.
Una porta invisibile agli antivirus e ai sistemi di cybersicurezza. E che la rende preda dei cybercriminali, personaggi antagonisti nel mondo del web.
I cybercriminali sfruttano le vulnerabilità di hardware e software per scavalcare il normale processo di autenticazione e accreditamento informatico. Prendono illegalmente il controllo del tuo sistema informatico per spiare le attività registrate sui computer, registrare dati, informazioni e conversazioni aziendali.
È possibile difendere le backdoor dai cybercriminali?
La risposta a questa domanda è sì. Progettare una strategia di cybersecurity permette di rendere sicuri computer, server, dispositivi mobili, sistemi elettronici, reti e dati sensibili dell’azienda.
Pillole di cybersecurity da mettere in pratica subito.
- Aggiorna i software e il sistema informatico. È fondamentale avere le patch di sicurezza più recenti.
- Installa i software antivirus per rilevare e rimuovere le minacce per avere il massimo livello di protezione.
- Crea password forti e complesse.
- Evita l’apertura di allegati e-mail sospetti: potrebbero essere infettati.
- Evita di collegarti a reti Wi-Fi non protette negli spazi pubblici.